“È ora. #CancellateFacebook”.Il messaggio (dal social rivale Twitter) del co-fondatore di Whatsapp Brian Acton, è un monito
Da questo intreccio di piattaforme parte un allerta per la privacy del mondo. Tutto nasce dallo scandalo dei dati raccolti dalla società Cambridge Analytica sul sito in blu più visitato al mondo.
Acton non è più legato a WhatsApp dall’inizio dell’anno, quando ha lasciato la compagnia per fondare una propria attività, lasciando l’app in mano al socio Jan Koum.
Dietro la separazione, oltre alle ragioni economiche, pare ci sia anche una attenzione alla privacy degli utenti.
Lo scorso mese l’imprenditore ha investito 50 milioni di dollari nell’app Signal, che vuole porsi proprio come un’alternativa indipendente a quello che è il servizio di messaggistica più utilizzato al mondo, con un miliardo e mezzo di utenti attivi.
Alla base di questo sistema, un principio fondamentale: la riservatezza dei dati e delle comunicazioni.
Un programmino per cellulari molto simile ai sistemi di messaggistica più diffusi, ma che promette la segretezza dei dati scambiati. Un po’ come Telegram